mercoledì 9 ottobre 2013

Fumarsi la vita!


Stamattina come mio solito, accompagno mia figlia a scuola in auto. 
Faccio benzina ad un self e poi entriamo nel bar dello stesso, per prenderci un cornetto da sgranocchiare al volo.
Fuori la porta c'è una calca di giovani radunati, con gli zaini e i foruncoli pieni. Difronte c'è un Liceo e non mi stupisco più di tanto.
Entriamo nel bar e subito mi balza agli occhi la lunga fila di studenti alla cassa, dietro alla quale riconosco il gestore.
La fila, stranamente, è ben ordinata e scorre abbastanza velocemente.
Osservo bene e noto che c'è un via vai di pacchetti di sigarette, che lo stesso gestore non fa in tempo a dar via.
Guardo ancora meglio e noto un bel foglio A3 (cioè grande), alle spalle dell'esercente con su scritto: "E' vietata la vendita di tabacchi ai minori di anni 18".
Arriva il mio turno e prima di pagare ciò che mia figlia sta già consumando, gli chiedo indicando il cartello: "Buongiorno. Ma il cartello lo ha messo lei?" Quello si gira, come se non avesse ben inteso e mi risponde: "Certo, signora. Ma si metta nei miei panni...". 
"Cioè di uno che vuole arricchirsi sulla pelle dei ragazzi?" rispondo io. "...eh signora, non so proprio cosa dirle" mi fa lui facendo spallucce. 
"Bene, infatti, lei ha solo da star zitto!" replico io, pagando il cornetto di mia figlia. 
E mentre son lì davanti a lui che attendo resto e scontrino, il tipo mi dice sogghignando: "Signora bella, che fa mi vuole denunciare? Vada. Vada pure, vada a denunciarmi!"
Prendo quanto mi è dovuto e mi appresto ad uscire, con gli occhi dei ragazzi adosso a me e a mia figlia.
Attraverso il corteo di studenti fumaioli che si trova fuori la porta e mi accorgo che ci sono due della Guardia di Finanza in divisa, che bellamente bevono un caffè al tavolino, con tanto di sigaretta nella mano.




W l'Italia!







domenica 11 agosto 2013

Cancelliamo la parola omofobia!

Quando ero piccola, amavo tanto vedere i film commedy all'americana; quelli con Debby Reinolds, Sandra Dee o la mitica Doris Day.
Film divertenti e bellissimi che ti catapultavano in una realtà appartenuta a qualche decennio prima, dove le casalinghe erano perfette ma disubbidienti al potere maritale e dove i mariti erano tutti e dico tutti uomini di successo, intramontabili ruffiani con le mogli, fedeli ma piacioni (sicuramente con qualche neurone in più degli uomini cosiddetti "moderni").
Le location erano bellissime: le ville o gli appartamenti erano arredati con gusto, auto lussuosissime (alcune volte con autista) e le primedonne sempre vestite in maniera rigorosa (come si conviene ad una moglie), ma civettuola (come si conviene ad una primadonna).
Anche gli attori sapevano catturare la mia attenzione. Tra i miei preferiti ricordo Bobby Darin, Glenn Ford (stupendo attore anche di western), Tony Curtis e Rock Hudson.
Bhe del bel Rock ero praticamente invaghita, rappresentava per me l'uomo perfetto; bello, alto, distinto, romantico e allocco quanto basta (e poi aveva sempre i capelli perfettamente pettinati).
Le sue interpretazioni garantivano grandi successi al botteghino, e non solo (vedi il "Gigante").
Rimasi scioccata, quando nei primi anni ottanta fu costretto a rivelare al mondo intero, una parte della sua vita privata sconosciuta ai tanti: la sua omosessualità.
La cosa che più mi colpì, ricordo bene, fu che la notizia viaggiava correlata ad un altro evento altrettanto scioccante per il mondo intero: l'AIDS.
Queste notizie fecero tanto scalpore; era la prima volta che un uomo famoso (e di quel calibro poi), ammetteva pubblicamente la sua "diversità" ed era da poco che si parlava di quella nuova mostruosa malattia.
Da allora, sono passati tre decenni e la nostra società si è evoluta, tanto che l'omosessualità non fa più notizia, ne scalpore (almeno in Occidente), così come per le ancora tante vittime dell'AIDS.
Molti uomini e donne vivono oggi la propria sessualità in maniera "tranquilla" ed "accettata"; molti personaggi famosi dello spettacolo o della vita politica addirittura fanno a gara gridando al coming out, senza problemi.
Eppure dietro questo stato di accettazione (apparente), di grande civiltà (apparente), c'è chi decide a soli quattordici anni e nel 2013, di farla finita con la vita, perchè "diverso".
E' capitato a Roma l'ennesimo caso di omofobia, che ha spinto un ragazzino a lanciarsi dal terrazzo di casa sua, perchè deriso dai suoi coetanei, emarginato. 
Ha lasciato due lettere dove emerge la paura del ragazzo di rivelare alla propria famiglia il suo vero io.
Oggi sono una madre e le mie fantasie da casalinga perfetta stile anni '50, hanno lasciato il posto alle mille responsabilità che ho nel gestire, educare e far crescere fisicamente, psicologicamente ed emotivamente i miei figli.
Ripeto spesso loro che l'amore che un genitore prova nei confronti dei figli, è grande ed incondizionato e che prescinde dalle loro scelte, qualsiasi esse siano (purchè sensate, ovviamente).
Sono fermamente convinta che non sia l'omosessualità il problema prioritario che affligge questo pianeta, ma sono le coscienze di coloro che lo abitano e di coloro che lo governano. 




Ennesimo adolescente suicida.

domenica 14 luglio 2013

Via col "Vento di lavanda"

...questo pomeriggio io e mia figlia siamo andata a trovare la mia amica Daniela.
Lei vive a Pollutri (nel vastese) e ha un'azienda agricola "Vento di Lavanda", ma avendo poco tempo a disposizione, essendo sempre di corsa, le ho fatto visita nella sua bellissima bottega, nel cuore di Pollutri.
Daniela ha davvero un gran bel carattere: è solare, forte, gradevole e  disponibile, tanto da tenere aperto il negozio di domenica solo per il nostro arrivo.
La sua è una di quelle botteghe che subito ti colpiscono, è uno di quei posti incantevoli dove si respira la creatività, dove ogni cosa è bella, di buon gusto ed incontra il tuo.
Nell'interno bottega la lavanda fa da padrona, ovviamente, così come il suo odore ed il bel colore viola diffuso dalle pareti, ai mobili antichi (da lei sapientemente restaurati).
Sugli scaffali sono in bella mostra: cuori, saponi artigianali, lavande intrecciate, sacchettini profumati e terracotte mediterranee...tutto lì dentro ti incanta e ti avvolge, lasciandoti con gli occhi sognanti.

Brava Daniela e complimenti ancora alla tua bravura e alla tua Bottega della Lavanda♥









giovedì 30 maggio 2013

And they lived happily ever after!!!

Ieri è stato celebrato il primo matrimonio gay in Francia.
Certo questo sbalordisce e non solo per l'unicità dell'evento.
Si sa, infatti, che la Francia è da sempre molto conservatrice, di destra diciamolo pure. 
Ciò nonostante, è al passo con i tempi, tempi maturi per permettere a due persone che si amano, seppure dello stesso sesso, di volere legalizzare il loro happy ending.
Anche David Cameron, premier inglese, ha proposto al governo le nozze gay.
Sarà a discrezione delle varie confessioni religiose, permettere o meno agli omosessuali di confermare il loro amore davanti a Dio nella sacralità del matrimonio.
Cameron speficica che la chiesa che non vorrà aderire a qeusta legge, qualora passasse, non potrà essere in alcuna maniera costretta a farlo. 
Non so quanto questo possa destabilizzare l'opinione pubblica, certo è che a questo punto c'è una diversa definizione da dare alla famiglia, non più costituita, evidentemente, solo da un uomo e da una donna.
In effetti non tutti vedono di buon grado le unioni gay, soprattutto quando si parla di famiglia e annessa prole.
E' opinione diffusa, infatti, che le coppie gay non siano in grado di crescere in maniera armoniosa, sia fisica che psichica, dei figli.
Si tende a vedere l'unione come contro natura e subito si pensa che questo possa avere delle conseguenze catastrofiche, sulla crescita di un bambino.
Mi chiedo se davvero sia così, poichè ci sono tante coppie "omologate" che si prodigano poco alla crescita psico-fisica dei propri figli.
Parlo di quelle coppie che vivono un matrimonio perennemente in crisi, dove ognuno dei coniugi fa il proprio egoistico interesse. 
Senza pensare poi a quei matrimoni dove l'amore e l'unità famigliare sono sostituiti dalla violenza e dalla disgregazione (basti pensare che la neo eletta ministra alle Pari Opportunità Josefa Idem, vuole istituire una task force per arrestare il femminicidio; triste ed orribile fenomeno in crescita e dilagante nel nostro paese).
Un bambino ha bisogno di amore, di stabilità emotiva, affettiva, nonchè psichica e se una famiglia gay non omologata può dare tutto questo, non vedo dove sia il problema.




martedì 28 maggio 2013

MY TALKING CURVES: Sleepless in Lanciano

MY TALKING CURVES: Sleepless in Lanciano: Da qualche tempo le mie ansie stanno prendendo il sopravvento e non mi permettono di dormire di notte: sono passata da le braccia di Orfeo a...

Sleepless in Lanciano

Da qualche tempo le mie ansie stanno prendendo il sopravvento e non mi permettono di dormire di notte: sono passata dalle braccia di Orfeo a quelle della sua sorellastra infelice; Insonnia.
Ovviamente, ho provato tutti i rimedi: camomilla (fatta con ben quattro filtri), bicchierino di liquore (sono astemia e qualcuno mi aveva detto che sugli astemi l'alcol assunto la notte, ha un ottimo effetto soporifero), lettura libro (Elisabeth George in lingua inglese), pubblicare cazzate su Fb e non ultimo fare zapping in tv.
Superfluo dirvi quanto ognuno di questi rimedi non mi han portato al risultato sperato.
Però...
Però c'è da dire che la notte è un ottimo filtro per i programmi spazzatura, che imperversano di giorno in tv.
In più di un occasione, infatti, ho avuto modo di guardare film d'autore e non, estremamente interessanti, belli che altrimenti non avrei visto mai.
La notte scorsa, infatti, ho scovato una perla (come direbbe il mio amico facebookino Daniele).
Un film tratto da un libro che purtroppo non ho letto: "Colazione su Plutone" di Patrick Mc Cabe, diretto dal grande Neil Jordan.
Jordan dopo "La moglie del soldato" (strepitosa pellicola), punta la macchina da presa su Patrick "Kitten" Braden, un trovatello poco confuso sessualmente ed estremamente determinato a ritrovare sua madre.
Il film, credetemi, è davvero delizioso e mai volgare. E' tenero, divertente, ma al tempo stesso, è estremamente drammatico.
Il protagonista Kitten, appunto, è interpretato da un Cillian Murphy, così bello e scintillante nei panni di un trans. Il suo viso e i suoi occhi così languidamente dolci, lo rendono credibile nei panni di una donna...e che donna!
Kitten esce illeso da diverse peripezie che lo aspettano lungo il cammino della sua ricerca; nemmeno gli attentati dell'IRA irlandese lo fermano (siamo nei primi anni '70), nè vari uomini che gli promettono amore eterno, nè tanto meno un killer di viados (un cameo ben interpretato da Brian Ferry), che tenta di ucciderlo nel suo abitacolo adescante.
Alla fine Kitten riesce a sapere chi sono i suoi genitori e soprattutto riesce a ritrovare la sua tanto amata mamma: la "donna fantasma".
Il finale? Una sorpresa, ovviamente, che non vi svelerò!

http://youtu.be/Z_GFxrTDsP4

giovedì 16 maggio 2013

Son Pascal, Elma Ale ed il Kazakistan


...qualche sera fa mi sono imbattuta in questo tipo su Deejay Tv: bel ragazzo, bella voce e tanto, tanto tenace.
Fin qui niente da invidiare a qualche suo coetaneo, se non fosse che Pasquale Caprino lascia l'Italia, l'Europa e va a tentare fortuna in Kazakistan con lo pseudonimo di Son Pascal.
Il carisma del ragazzo emerge subito e diviene un mito in Kazakistan, anche perchè Pascal canta in lingua kazaca, cosa oramai dismessa da molti cantanti locali.
Linus & Co. fiutano le doti e l'arguzia del cantante e gli dedicano un'intera trasmissione: "Pascalistan", in onda tutte le sere su DJ TV.
Come Pascal, anche la sorella di una mia cara amica è andata ad insegnare in Kazakistan, oramai ben quattro anni fa. 
Ogni sera che guarda il programma la penso e penso a tutti quei ragazzi che sono costretti a stare lontano da casa e dai propri affetti, pur di guadagnarsi la pagnotta.
Forza ragazzi, il mio cuore è con voi♥